Si parla molto, in questi giorni delle dimissioni del primo ministro giapponese Yoshihide Suga, che dichiara di non voler partecipare alle elezioni interne del Partito Liberal Democratico, che ne eleggono il candidato premier. Non partecipare alle elezioni del 29 settembre significa di fatto dimettersi dalla carica di primo ministro: le dimissioni diventeranno effettive il 30 settembre.
Insediatosi in parlamento lo scorso anno a seguito delle dimissioni per motivi di salute del suo predecessore Shinzō Abe, il primo ministro accoglieva così l’inizio del suo mandato:
“Non deve esserci un vuoto politico mentre il Giapponese sta affrontando una crisi nazionale come la pandemia da Nuovo coronavirus. Prenderò il controllo e porterò avanti gli sforzi che il primo ministro Abe ha fatto.“
Parole di incoraggiamento per una Nazione colpita dalla pandemia e privata della propria storica guida politica. Yoshihide Suga, dunque, si insedia con il massimo dei consensi sia da parte del partito di cui era il favorito sia da parte del popolo giapponese che ripone in lui la stessa fiducia conferita ad Abe.
Il primo ministro giapponese Yoshihide Suga {UNIS Vienna via flickr}
Il primo ministro Suga è stato dunque capace di rispettare le aspettative?
Il 2021 non porta buone notizie al premier che si vede costretto a fronteggiare un brusco calo dei consensi popolari a causa della decisione irrevocabile di ospitare i Giochi Olimpici previsti per l’anno precedente senza ulteriori rinvii. Decisione presa per consentire una ripartenza economica di una nazione ampiamente colpita dagli strascichi dalla pandemia.
Il motivo del ritorno economico però non convince la popolazione, preoccupata per le conseguenze sanitarie della manifestazione.
I già danneggiati consensi del premier subiscono un’ulteriore discesa nel maggio scorso a causa delle decisioni in merito al personale sanitario da impiegare per le Olimpiadi. I sindacati di Medici e Infermieri chiedono a gran voce di poter rimanere a prestare servizio all’interno di ospedali e cliniche sovraffollate. Il no decisivo di Suga, getta un’ombra ulteriore sulla sua popolarità.
La lentezza della campagna vaccinale sarà un’ulteriore sconfitta politica per il premier in carica che preferisce non ricandidarsi.
Le dimissioni del primo ministro Yoshihide Suga
La scelta del premier è stata motivata a causa di incompatibilità tra il suo ruolo istituzionale e quello di leader per la nuova commissione di ripresa economica e sociale post pandemia. Scelte che non hanno convinto né gli elettori né l’ex primo ministro Shinzō Abe, che si è detto deluso del comportamento del suo favorito.
Quali saranno adesso le conseguenze delle dimissioni? Il paese si prepara a reagire al vuoto lasciato da Suga con delle elezioni anticipate che avverranno probabilmente il prossimo novembre.
Fonte:
The Japan Times
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