I cittadini di Futaba tornano a casa

da | 26 Gennaio 2022 | News

Dopo più di un decennio, i cittadini di Futaba tornano a casa. Il distretto di Futaba, prefettura di Fukushima, ospita parte della centrale nucleare danneggiata dal terremoto e dallo tsunami dell’11 Marzo 2011. I residenti di Futaba, evacuati da quel giorno, non avevano più potuto far ritorno a casa. Da giovedì, un programma speciale, ha concesso ad alcuni cittadini di Futaba di trascorre la notte nelle proprie case. Già dal marzo del 2020, alcuni uffici della città avevano ripreso la propria attività. L’ordine di evacuazione potrebbe essere abolito già da giugno di quest’anno per i residenti soggetti al programma.

Il progetto per i cittadini che tornano a casa

Un’importante opera di decontaminazione sta avendo luogo per permettere la costruzione di infrastrutture per preparare il rientro dei cittadini di Futaba che tornano a casa. Anche la stazione di Futaba è inclusa negli sforzi per la ricostruzione.

Stazione di Futaba Marzo 2021; al centro delle opere di ricostruzione per i cittadini che tornano a casa.

Ricostruzione Stazione di Futaba Marzo 2020. Fonte:WikimediaCommons

“Siamo sicuri che la nostra città può avere più persone che vi si stabiliscono con la creazione di un ambiente dove i residenti che tornano a casa possano sentire di aver preso la giusta decisione”

ha detto ai giornalisti il sindaco della città di Futaba, Shiro Izawa.

Segnali di un ritorno alla normalità arrivano anche dalle vicine città di Okuma e Katsurao, dove ai cittadini è stato concesso di trascorrere la notte nelle aree designate alla ricostruzione.

“Finalmente questo giorno è giunto. Mi piacerebbe sistemare, così posso iniziare a riavere la vita che avevo prima dell’incidente”.

ha detto Yoichi Yatsuda, un ex ciclista settantenne evacuato in una cittadina vicina. Il paesaggio attorno alla sua casa è cambiato drasticamente e solo pochi cittadini hanno potuto far ritorno per la notte secondo il programma.

Futaba è l’unico centro urbano nella Prefettura di Fukushima dove a nessun residente è stato concesso di tornare in maniera permanente nelle proprie case dall’incidente nucleare del Marzo 2011.

Fonti:

KyodoNews

The Asahi Shimbun

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