Il Giappone smaltirà in mare l’acqua di Fukushima

da | 11 Aprile 2021 | News

Stando alle ultime indiscrezioni, sembra che il Giappone smaltirà in mare l’acqua contaminata accumulata nella centrale nucleare di Fukushima. Si tratta della stessa utilizzata per raffreddare il combustibile fuso nello stabilimento di Fukushima Daiichi a seguito del grande disastro del marzo 2011. La decisione non è ancora ufficiale, ma già da martedì prossimo è prevista una riunione dei ministri per discutere della questione.

La centrale nucleare di Fukushima smaltirà in mare l'acqua contaminata.

In foto, la centrale nucleare di Fukushima distrutta durante lo tsunami del 2011. A breve si deciderà se rilasciare in mare l’acqua contaminata prodotta per raffreddare il combustibile. {Fonte: IAEA Imagebank via Flickr}

 

Le opposizioni non sono poche, a cominciare dall’industria della pesca, gravemente preoccupata per la faccenda. Inoltre, Corea del Sud e Cina hanno invitato il Giappone a valutare attentamente la situazione e a divulgare le informazioni nel modo più trasparente possibile.

“La fuoriuscita di materiale radioattivo causata dall’incidente nucleare di Fukushima in Giappone ha avuto un profondo impatto sull’ambiente marino, sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana. Il governo giapponese dovrebbe divulgare informazioni adeguate e prendere una decisione attenta, basata sulla piena consultazione con i paesi vicini”

ha riferito la Cina.

Il ministero degli esteri della Corea del Sud ha dichiarato:

“Il nostro governo ha sempre sottolineato che il governo giapponese debba dischiudere in modo trasparente le informazioni su come tratta l’acqua contaminata”.

Il Giappone e lo smaltimento in mare dell’acqua contaminata di Fukushima: che fare?

L’impianto continua a produrre grandi quantità di acqua contaminata, da cui i residui radioattivi sono rimossi grazie a un sistema molto avanzato. Ma, nonostante questo, sembra che un sottoprodotto radioattivo, il trizio, riesca a resistere alla pulizia. Se mantenuto in bassa concentrazione, però, non sarebbe nocivo per gli umani.

Il primo ministro Suga comunque, riferisce che il suo governo deciderà a breve se il Giappone smaltirà in mare l’acqua contaminata. La scelta non potrà essere rimandata ancora a lungo: la capacità di contenimento dei serbatoi d’acqua, infatti, potrebbe esaurirsi già nell’autunno del prossimo anno. Bisognerà dunque garantire spazio al più presto, anche per proseguire con il processo di demolizione dell’intero complesso.

Pare che il governo giapponese abbia l’appoggio dell’AIEA, l’agenzia internazionale per l’energia atomica. L’organizzazione, infatti, non si è detta contraria al piano nipponico. Il mese scorso il ministro dell’industria Hiroshi Kajiyama ha chiesto all’agenzia di condurre una revisione approfondita in merito alla procedura, in modo da trasmettere in maniera chiara e precisa tutte le informazioni anche all’estero. L’analisi dell’AIEA, sostiene Kajiyama, sarà di fondamentale importanza per eliminare ogni tipo di preoccupazione riguardo la sicurezza delle acque.

 

Fonte: Kyodo News

 

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/lorenza-tortoreto/" target="_self">Lorenza Tortoreto</a>

Autore: Lorenza Tortoreto

Graphic designer aspirante illustratrice, si avvicina al Giappone fin da piccola, grazie ad anime e manga. Entra nel team di Hanabi Temple come newser e ad oggi la Terra del Sol Levante rappresenta una delle sue più grandi passioni, affascinata soprattutto dalle sue tradizioni, dai miti e dal folklore. Dopo aver messo piede in terra nipponica, un pezzo di lei è rimasto là e spera sempre di poter tornare il prima possibile. Quando non è davanti al computer, ama leggere, viaggiare e andare in moto.

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