Host Club accusato di essere nazista

da | 18 Ottobre 2021 | News, società

Sta facendo discutere in questi giorni, l’apertura a Ōsaka di un nuovo host club accusato di essere nazista. L’host club Unfair, protagonista di una campagna pubblicitaria il cui volto principale appariva vestito in una perfetta replica della divisa nazista, ha creato polemica.

Il pub, di recente apertura, è un locale che ricrea le atmosfere dei cabaret e offre alle clienti la possibilità di intrattenere una conversazione con l’host preferito a loro scelta. Le foto del locale mostrano fin da subito quale sia il tema di riferimento. Tutto, dalle bottiglie degli alcolici serviti alle divise dello staff fa riferimento alla Germania nazista. La svastica, infatti, decora ogni angolo del locale, come si può vedere anche dalle foto dell’arredamento, per poter essere ritrovata anche sulle etichette dei vini e cucita al braccio degli host. Prevedibilmente l’esposizione di queste foto ha recato un enorme danno d’immagine al locale che ha subito provveduto a scusarsi con un post sui propri social. All’interno di questo post il proprietario si scusava per la mancanza di conoscenza storica sull’argomento.

Screenshot da un video dell'Host Club Unfair

Screenshot di un video dell’Host Club “Unfair” di Osaka (tratto da un post condiviso su Twitter dall’utente @MikiDezaki)

Le scuse porte dal locale hanno ancor di più inasprito la polemica, portando alla successiva chiusura del locale. Ci si chiede infatti se possa essere tollerabile una mancanza del genere e la totale assenza di rispetto per le vittime dell’olocausto e per tutti coloro che hanno subito le conseguenze della folle ideologia nazista. Si riflette se è davvero questo quello da cui le donne giapponesi siano attratte e quale sia la bellezza di fingersi nazisti.

L’host club nazista: un caso isolato?

Purtroppo la vicenda del locale non è un caso isolato nel panorama giapponese e non è la prima accusa di nazismo che il paese si sente rivolgere. Solo qualche mese prima infatti, durante la rassegna Olimpica, il direttore artistico era stato criticato per una battuta antisemita fatta in passato. Sempre durante gli ultimi Giochi Olimpici, un video contenente dei brevi filmati di propaganda nazista dei giochi del 1936, aveva provocato ulteriori scandali. Nel 2017 e nel 2016 altri due casi avevano scosso l’opinione pubblica in merito.

Il primo, riguardava un party aziendale del Morishita Group, interamente a tema nazista con tanto di riproduzioni in cartapesta dei carrarmati tedeschi. L’anno precedente invece nell’occhio del ciclone erano finite le Keyakizaka46, gruppo J-Pop che aveva sfilato ad un evento di Halloween presentandosi vestite da SS.

La professoressa Hiromi Murakami, docente di scienze politiche presso l’università Temple, di Tōkyō, prova a spiegare perché continuino a ricapitare episodi di questo genere.

“Il principale problema è la mancanza di educazione dei giovani, sull’olocausto. Episodio distante dalla mente dei giapponesi, a differenza degli europei che continuano a vedere da vicino le conseguenze di quanto successo”

Il problema principale, sarebbe infatti la mancanza di un programma scolastico che spieghi la realtà dell’orrore commesso durante la seconda guerra mondiale, in modo che l’olocausto non venga più oggettificato e il nazismo considerato solamente una moda. Il ruolo scomodo avuto dal Giappone in quel periodo storico però, rappresenta un freno per un’istruzione più corretta e consapevole, permettendo che l’ignoranza continui a generare episodi come l’apertura del locale di Ōsaka

Fonte

TheJerusalemPost

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/miryam/" target="_self">Miryam Messina</a>

Autore: Miryam Messina

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