Il quartiere dei libri di Tōkyō: Jinbōchō

da | 8 Giugno 2022 | Articoli, turismo

Tōkyō è come una di quelle persone con lo sguardo da civetta, capace, in modo semplice e naturale di farti innamorare di sé. D’altronde, come potrebbe essere diversamente? I suoi quartieri sono unici e così diversi che sembrano tante città dissonanti una vicina all’altra. Non basterebbero mesi per scoprire tutte le atmosfere racchiuse in questi “mini-mondi”. Infinite poi sono le sue attrazioni: cibo, architettura, arte, videogiochi…qualunque cosa si cerchi, a Tōkyō la si può trovare. E questo vale anche per i libri.

La prima volta che ho letto che nella capitale giapponese c’è un quartiere interamente dedicato ai libri non volevo crederci. “Sul serio? E’ troppo bello per essere vero”- questo è quello che pensavo. Ma quando l’ho visto con i miei occhi non ho più avuto dubbi: per me il paese dei balocchi esiste e si chiama Jinbōchō 神保町, il quartiere dei libri di Tōkyō. Se avrete la possibilità di partire per il Giappone e siete come me amanti dei libri (soprattutto rari, ormai fuori catalogo), questo articolo sarà per voi una pratica guida.

 

Il quartiere dei libri di Tōkyō: Jinbōchō

A Tōkyō c’è un quartiere interamente dedicato ai libri, si tratta di Jinbōchō (Takayuki Miki – Flickr).

 

Come arrivare a Jinbōchō, il quartiere dei libri di Tōkyō

Il quartiere dei libri di Tōkyō, Jinbōchō, è uno dei distretti dell’area di Kanda 神田 nella zona di Chiyoda 千代田区. Situato a poca distanza dalle università Nihon, Chuo e Meiji, è facilmente raggiungibile in metropolitana. La fermata “Jinbōchō” si trova infatti su tre linee:

  • linea viola Z Hanzomon;
  • linea blu I Toei Mita;
  • infine la linea verde S Toei Shinjuku.

Consiglio di verificare sulla mappa della metropolitana la fermata più vicina a voi. Mi raccomando però, non scendete a “Kanda”, altrimenti arriverete esausti, vista la distanza da percorrere a piedi!

 

La città di libri di Tōkyō

Jinbōchō è una vera e propria città fatta di libri. Ad oggi sono presenti circa 200 librerie, di cui 50 negozi dedicati a testi usati e rari. Si dice che qui sia possibile acquistare qualsiasi tipologia di volume, e in effetti la varietà che potrete trovare è sbalorditiva. Manga, nuove edizioni, libri accademici, usati,  introvabili. Ci sono persino librerie temporanee che vengono allestite per riempire aree vuote e rimangono aperte solo per alcuni giorni.

Ovviamente, come si può ben intuire, anche qui come nel resto della città, il fattore “spazio” è fondamentale. Una delle cose che più ho adorato del quartiere è stato vedere come centinaia di volumi fossero stipati dal pavimento fin su al soffitto in quasi ogni libreria. Tutte quelle pagine mi facevano traboccare il cuore di emozioni che a stento riuscivo a controllare.

Piccoli ambienti, stretti corridoi suddivisi da scaffali e pigne di libri: mi trovavo spesso ad alternarmi con gli altri clienti per la mancanza di spazio. I libri non riempivano soltanto i locali interni: all’esterno, infatti, anche tavoli, tavolini e scaffali ne erano colmi. Davvero impressionante!

 

Librerie a Jinbōchō.

Librerie situate nel quartiere di Jinbōchō ( jun560 – Flickr).

 

La storia del quartiere

Jinbōchō deve il suo nome al samurai Jinbō Nagaharu (1641 – 1715), membro del clan Jinbō 神保氏, originario dell’antica provincia di Ecchū, oggi parte della prefettura di Toyama. Tutti e tre gli ideogrammi che compongono la parola Jinbō hanno un preciso significato : “kami, divinità” il primo (神); “protezione, supporto”, il secondo (保) e, “clan”, il terzo (氏).

I samurai Jinbō furono sempre fedeli alla famiglia Tokugawa, potente clan di daimyō 大名 (signori feudali) del periodo Edo (1603-1868).

Jinbō Nagaharu fece costruire una residenza nella città shogunale, più precisamente nella zona di Kanda Ogawamachi 神田小川町. La strada che passava davanti a questa dimora era chiamata “Vicolo Jinbō” (Jinbō Kōji 神保小路). Ecco perché nel periodo Meiji (1866-1869) il quartiere che si sviluppò in quella zona prese il nome di Jinbōchō, l’odierno quartiere dei libri di Tōkyō .

Alla fine dell’800, tre delle più importanti università del Giappone iniziarono la loro attività in loco. La loro presenza ha fatto sì che nascessero diverse librerie a cui professori e studenti si affidavano per libri di testo o altro materiale accademico. Tutto ciò diede grande impulso all’intera zona che rimase principalmente un distretto studentesco fino agli anni ‘30. Purtroppo però, nel 1913, un vasto incendio distrusse gran parte della zona danneggiando persino il vicino Palazzo Imperiale.

 

Il caso di Shigeo Iwanami

L’intera zona aveva subito un duro colpo. Fortunatamente, nello stesso anno, il professor Shigeo Iwanami 岩波茂雄, insegnante della scuola superiore Kanda, decise di aprire proprio qui la sua libreria. Il suo negozio era piccolo e umile; vendeva principalmente le opere del celebre scrittore Natsume Sōseki. Ben presto, però, iniziò a farsi conoscere diventando un punto di riferimento della zona e non si fermò lì. Iwanami fondò infatti una delle maggiori case editrici del Paese, la Iwanami Shoten. Questa vanta una gamma di oltre 30000 pubblicazioni: monografie, libri di testo, saggi su argomenti che spaziano dalla scienza all’arte, dalla letteratura alle scienze sociali. Un vero e proprio colosso del settore.

Grazie al suo successo, letterati e studenti universitari iniziarono a visitare il quartiere e a infondergli nuova vita. Inoltre, vennero stampati anche i primi libri tascabili a basso costo (i cosiddetti “libri da 1 yen“), che ampliarono la disponibilità di volumi per il pubblico giapponese. Queste pubblicazioni finirono per confluire nel mercato dei libri di seconda mano. E tutto questo influì positivamente su Jinbōchō, che pian piano si trasformò nel quartiere che conosciamo oggi. La zona ospita un numero sempre crescente di librerie accompagnate da ottime caffetterie, in cui fermarsi a leggere in piena tranquillità.

 

Festival dei libri di Jinbōchō

Un evento da non perdere è sicuramente il Kanda Kohon Matsuri 神田古本まつり (“Festival dei libri di seconda mano di Kanda”). Si tratta di una vera e propria festa di quartiere che si tiene ogni anno a fine ottobre. Vi partecipano tutte le librerie di Jinbōchō, con oltre 1 milione di libri in esposizione che trattano dei più svariati argomenti: dalla letteratura alla fotografia, dai libri accademici ai manga. Vi immaginate quanto possa essere bello? Inoltre, per l’occasione, vengono messi in vendita pezzi rari che di solito sono tenuti nei magazzini; insomma, si ha davvero la possibilità di comprare edizioni uniche! La parte più caratteristica del festival è il “tunnel dei libri” situato lungo il marciapiede di Yasukuni Dōri, la via principale. Si tratta di un vero e proprio tunnel composto da circa 500 metri di scaffali stracolmi di volumi, imperdibile per gli amanti della lettura.

 

Jinbōchō book festival

Il quartiere di Jinbōchō durante il Festival del libro (nakashi – Flickr).

 

In concomitanza c’è poi il Jinbōchō Book Festival 神保町ブックフェスティバル che si svolge ogni fine settimana durante periodo della rassegna di Kanda, a Suzuran Dōri. Per l’occasione vengono venduti libri nuovi a un prezzo speciale e sono diversi i titoli che si possono acquistare a un prezzo notevolmente inferiore rispetto al prezzo di listino. Il tutto è poi coronato da talk show ad hoc sui libri e da un’asta di beneficenza.

 

Come comprare un libro se non si parla giapponese?

Se, come me, avete intenzione di comprare un libro nella zona, vi possono essere utili questi suggerimenti.

Il quartiere ha moltissime librerie, ma i testi in vendita sono quasi esclusivamente in giapponese. Sono pochi rivenditori che hanno anche libri in inglese. Immagino che vi chiederete: come posso entrare nel posto giusto non conoscendo la lingua? Il mio consiglio è quello di farvi guidare dall’istinto. Il mio fiuto, per esempio, mi ha condotta nella libreria Bohemian’s Guild. Lasciatevi ispirare, come ho fatto io, e non scoraggiatevi se proprietari e commessi facessero fatica con l’inglese. Comprare un libro, anche se non si parla o conosce la lingua nipponica, è assolutamente fattibile.

Libri acquistati a Jinbо̄chо̄

Libri che ho personalmente acquistato a Jinbо̄chо̄. (Foto di Jessica Valli)

 

Io ero partita con le idee chiare, appuntadomi titolo e nome dell’autore in caratteri giapponesi su un post-it. Potete fare come me, oppure, connessione internet alla mano, cercare al momento la traslitterazione in kanji del titolo che volete. Una volta entrata nella libreria Bohemian’s Guild mi sono districata tra gli scaffali fino a raggiungere il commesso dietro al bancone. Era un ragazzo giovane che, come potete  immaginare, non parlava affatto inglese. Entusiasta e con il mio post-it saldamente custodito, gli ho indicato il titolo e l’autore di cui volevo acquistare un volume.

Ricordatevi che i giapponesi sono sempre gentili e cordiali: mostratogli il foglietto, il ragazzo è stato molto disponibile nell’indicarmi la sezione corretta. La ricerca ha dato i suoi frutti: sono riuscita ad acquistare due volumi introvabili in Italia!

Avrei passato volentieri tutta la giornata lì, anche perché la libreria si snodava su due piani, e io mi ero fermata soltanto al piano terra! E dopo un’abbondante mezz’ora di richieste al povero commesso, sono uscita a ispezionare anche le bancarelle di libri all’esterno del negozio. Comunque molte librerie, compresa la Bohemian’s Guild, fanno anche spedizioni internazionali, se doveste avere bisogno di acquistare dall’Italia. Tenete a mente però che i siti sono in lingua giapponese.

 

Le librerie da non perdere nel quartiere dei libri di Tōkyō

Tra le moltissime librerie che si trovano a Jinbōchō ve ne suggerisco tre, a mio parere imperdibili. Delle prime due ho letto molte valide recensioni su diversi blog e siti online e ho capito che si tratta di librerie storiche e molto apprezzate. Della terza vi ho già parlato ed è proprio quella che ho visitato durante il mio soggiorno a Tōkyō .

 

Esempio di libreria a Jinbōchō, il quartiere dei libri di Tōkyō

Esempio di libreria a Jinbōchō (Martyn Jones – Flickr).

 

Ve le riporto qui sotto:

  • Sanseido Bookstore, una vera e propria istituzione. Ha aperto nel 1881 come negozio di libri usati per poi specializzarsi con il tempo in un vero e proprio “grande magazzino” dove si può trovare un’enorme varietà di volumi. Orari d’apertura: dalle 10:00 alle 20:00.
  • Libreria Tamura (Tamura Shoten), fondata nel 1904 dal Signor Tamura, gestisce volumi di seconda mano. Il piano terra è riservato ai libri giapponesi, mentre il primo piano a quelli stranieri (in particolare tedeschi e francesi). Apre al pubblico dalle 10.00 alle fino alle 18:30.
  • Bohemian’s Guild è la libreria che ho visitato di persona. Specializzata in libri e testi sull’arte visiva, pittura, fotografia e architettura, soprattutto usati. Qui sono riuscita a trovare due libri di design giapponese che sognavo da tanto tempo! Orari d’apertura: dalle 11.30 alle 18:00.

 

Haruki Murakami e il suo legame con i libri e Jinbōchō

Scoprire questo quartiere mi ha fatto apprezzare ancora di più i mille volti della metropoli nipponica. Sia che siate appassionati o meno, secondo me è un luogo che vale la pena visitare. Jinbōchō è un memorandum costante dell’importanza che i libri hanno per noi e del valore immenso della lettura.

Libri Murakami

“Kafka sulla spiaggia” e “Norwegian Wood – Tokyo Blues” di Murakami Haruki. (Foto di Elisa M.)

 

In Italia non mancano le occasioni per avvicinarsi a questo mondo: basti pensare per esempio al Salone Internazionale del libro di Torino. Tuttavia i nostri sono eventi organizzati in periodi precisi dell’anno, perlopiù di breve durata. Sarebbe bello poter avere un quartiere di libri anche da noi, dove potersi rifugiare e ritrovare la bellezza di essere circondati dalle pagine e dall’odore di milioni di volumi!

Concludo dicendovi che lo scrittore giapponese Haruki Murakami, che adoro, gestiva un Jazz Club proprio nelle vicinanze di Jinbōchō. In diverse occasioni si è ritrovato a citare il quartiere nei suoi romanzi, come nel caso di Norwegian WoodTōkyō Blues:

L’itinerario di Naoko era piuttosto impegnativo per una passeggiata. Arrivati a Iidabashi girò a destra, uscì vicino al fossato, attraversò l’incrocio di Jinbōchō, presso la salita di Ochanomizu, e da lì sbucò a Hongō. Poi costeggiando i binari dei tram, continuò a camminare fino a Komagome. È un bel pezzo di strada. Quando ci fermammo il sole era già al tramonto. Un sereno tramonto di primavera.

Infine, il suo profondo amore per la scrittura e per i libri viene descritto in poche e semplici parole in Kafka sulla spiaggia, una delle sue opere, a mio avviso, meglio riuscite.

Quando prendo in mano qualche libro e lo apro, dalle pagine emana un odore di antico. È un odore particolare, sprigionato dalla conoscenza profonda e dalle intense emozioni che hanno dormito a lungo, tranquille, al riparo della copertina.

Murakami, credo, non avrebbe saputo spiegare in modo migliore quello che io stessa provo sfogliando un libro: amore.

 

 

Revisione a cura di Silvia C.

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/jessica-valli/" target="_self">Jess</a>

Autore: Jess

Innamorata fin da piccola degli anime giapponesi, ha scoperto di amare profondamente questo Paese durante gli anni dell'università. Divoratrice di libri, appassionata d'arte scrive per Hanabi di una delle sue più grandi passioni: il viaggio.

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