Un’udienza a Tōkyō ha stabilito che l’ex dirigente della Tōkyō Electric Power (TEPCO) dovrà pagare oltre 94 milioni di euro (13.000 miliardi di yen) di danni. L’accusa è per la mancata prevenzione della crisi nucleare all’impianto di Fukushima Daiichi del 2011. Il Giudice del Distretto di Tōkyō che ha presieduto all’udienza ha detto che il dirigente ha fallito nell’eseguire il proprio dovere. L’utilità delle contromisure per lo tsunami:
“mancava fondamentalmente di consapevolezza della sicurezza e senso della responsabilità.”
Per prevenire il disastro, la TEPCO doveva condurre un lavoro di resistenza allo tsunami per prevenire l’allagamento delle principali strutture. Un avvocato rappresentante degli azionisti, ha detto che si tratta di un verdetto storico che ha mostrato che i dirigenti della compagnia hanno una responsabilità.

Impianto nucleare Fukushima Daiichi. Fonte foto: WikimediaCommons
La TEPCO ha rifiutato di commentare la decisione. Il Segretario capo di Gabinetto ha ribadito la decisione del governo di continuare ad utilizzare l’energia nucleare nonostante il disastro. La sicurezza sarà la loro priorità primaria. Tenteranno di risolvere le preoccupazioni del popolo giapponese.
Un precedente studio prevedeva la necessità di prendere precauzioni
Punto principale del processo: capire se le decisioni sulla gestione delle contromisure per lo tsunami erano appropriate. Infatti, un’unità TEPCO, aveva stimato che nel 2008 uno tsunami di 15.7 metri poteva colpire l’impianto. Questo studio si basava sulla valutazione del governo resa pubblica nel 2002.
Gli azionisti hanno detto che la valutazione del governo era la migliore valutazione scientifica ma la gestione ha posticipato il prendere passi preventivi come la costruzione di una diga marina.
La corte ha giudicato che la decisione del governo era abbastanza affidabile da obbligare la compagnia a prendere le misure contro lo tsunami. In un processo del 2019, gli imputati erano stati assolti in quanto non avrebbero potuto prevedere un simile tsunami che avrebbe scatenato un disastro nucleare, ma adesso la TEPCO dovrà pagare per danni.
Più di 15.000 persone hanno perso la vita dopo il terremoto e il successivo tsunami che ha scatenato il disastro dell’impianto nucleare di Fukushima. Circa 38.000 persone rimangono ancora senza casa. In alcune zone è ancora vietato l’accesso. Il lavoro di decontaminazione prosegue.
La TEPCO dovrà pagare per danni anche se, come ha affermato la 46enne Yukie Yoshida:
La mia vita non cambierà anche se i danni sono pagati dalla TEPCO. Voglio solo tornare a casa mia il più presto possibile.
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