Una Tōkyō segreta: oltre i soliti percorsi turistici

da | 30 Maggio 2023 | Articoli, turismo

Nell’immaginario collettivo, quando si pensa al Giappone, le prime immagini che vengono in mente sono i mille colori dei quartieri della sua capitale. La grande area metropolitana di Tōkyō può essere definita come una “nazione nella nazione”: la sua estensione, infatti, è pari a circa 13700 km² (più o meno come la regione Campania, per dare un’idea) e la popolazione arriva a sfiorare i 40 milioni di abitanti.

La sua varietà morfologica e i diversi modelli urbani e sociologici fanno di quest’area un luogo unico al mondo. Quartieri tecnologici, colorati o caratteristici seguono aree abitative tranquille; parchi, montagne, laghi, fiumi, aree rurali e centri termali si susseguono e si mescolano.

La mia lunga permanenza a Tōkyō potrebbe far pensare che spesso e volentieri fossi in giro per i quartieri di Shinjuku o Shibuya. Certo, di tanto in tanto bazzicavo da quelle parti, ma la stragrande maggioranza del tempo mi spostavo al di fuori della famosa linea circolare Yamanote. Questa linea ferroviaria, il cui nome significa letteralmente “nell’entroterra, ai piedi delle colline”, racchiude i quartieri speciali centrali più conosciuti e battuti dai turisti. Ma non è di queste zone che vorrei parlarvi oggi: ciò che mi preme infatti è farvi scoprire una Tōkyō diversa, segreta, e forse addirittura più vera.

Panoramica della città di Tōkyō

Panoramica della città di Tōkyō (Jaison Lin)

 

Breve panoramica di Tōkyō

Tōkyō 東京 è il nome moderno dell’ultima capitale in ordine temporale del Giappone, conosciuta come Edo 江戸 fino al 1868. Nata dall’unione di tanti piccoli villaggi di pescatori è stata, a partire dal 1603, il quartiere generale di Tokugawa Ieyasu (1543-1616) e dello shogunato Tokugawa, il governo militare dell’epoca. Diventò ufficialmente capitale del Giappone nel 1868 con la restaurazione Meiji, prendendo il nome di Tōkyō, letteralmente la “Capitale dell’Est”. Ha subito tante mutazioni, espandendosi sempre di più nel corso del tempo e inglobando via via città (shi 市) e villaggi (mura 村). Dopo il terribile terremoto del Kantō del 1923, che la devastò insieme a buona parte dell’area, venne in gran parte ricostruita; nuove strade, ferrovie e servizi di trasporto capillare ne ampliarono la viabilità. Diventò in tutto e per tutto una megalopoli (to 都).

Tōkyō viene definita come vera e propria prefettura. Oltre ai 23 quartieri speciali, chiamati tokubetsuku 特別区, e l’area di Tama 多摩地方, si aggiungono le municipalità esterne di Chiba 千葉, Saitama 埼玉 e Yokohama 横浜.

 

L’area di Tama

La cartina qui in basso vi aiuterà a districarvi meglio nel percorso che ho pensato di condividere qui. Vi porterò adesso con me nell’area di Tama: passeremo per le città di Fuchū, Musashino, Koganei e Inagi. Per ogni località vi indicherò via via le attrazioni, i festival, i punti di interesse naturalistico che considero per me più significativi e che vi consiglio vivamente di non perdere. È sicuramente l’area che conosco meglio, avendo abitato proprio nella città Fuchū, uno dei comuni più importanti della zona.

La zona di Tama comprende tutto il territorio della metropoli situato a ovest dei 23 quartieri speciali di Tōkyō. È facilmente raggiungibile da Shinjuku con alcune linee, tra cui la Keiō, la Chūō e l’Odakyū. Con un’estensione pari a 1.160 km² e una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti, costituisce la parte più popolata della capitale. Ospita non solo i quartieri alla moda per tratti simili a quelli di Shibuya e Shinjuku, ma anche una miriade di parchi. È attraversata dal fiume Tama ed è ricca di laghi, montagne, complessi templari e tantissime stazioni termali onsen.

 

Mappa dell'area di Tama

Mappa dell’area di Tama

 

La tradizione: il Kurayami Matsuri di Fuchū

Fuchū 府中市 ospita il famoso ippodromo di Tōkyō, il Tōkyō Keibajō, dove si svolgono i maggiori eventi ippici del paese. Ma l’attrazione principale è sicuramente il santuario di Ōkunitama, uno dei più antichi e importanti della città.

Se vi trovate nella capitale durante la Golden Week, tra fine aprile e inizio maggio, non perdetevi il Kurayami Matsuri, ossia il “Festival dell’Oscurità”, che si tiene proprio in questo santuario. È una festa variopinta, ricca di mille attrazioni e si ripete ogni anno a Fuchū. Abitando in zona ho finito con l’imparare a memoria tutte le canzoni tipiche del matsuri, le movenze dei personaggi e persino le facce dei venditori che affollavano con le loro bancarelle il viale dello Ōkunitama Jinja.

Il festival dura 7 giorni, durante i quali ci sono molte manifestazioni, tra cui la corsa dei cavalli, danze, musiche tradizionali ed esibizioni con grandi tamburi taiko. Ci sono inoltre spettacoli suggestivi che culminano con la processione dei palanchini sacri mikoshi. Tradizionalmente questi ultimi venivano portati da un santuario all’altro allo scoccare della mezzanotte: ecco il motivo per cui la manifestazione prende proprio quel nome. In tempi recenti la processione è stata anticipata tra le 20:00 e le 22:00, giusto in tempo per poter riprendere il treno e rientrare verso la vostra sistemazione!

 

Kurayami Matsuri a Tōkyō

Kurayami Matsuri. (Foto di Vincenzo Maddaloni)

 

Musashino e il museo Fujiko F. Fujio

Spostandosi leggermente a nord di Fuchū, passando per Koganei 小金井市, si arriva a Musashino 武蔵野市. La città è formata da 3 quartieri: di essi, senz’altro Kichijōji merita di essere visitato, perché a mio avviso è uno dei più dinamici e belli. Ricco di caffè dal gusto europeo, strade per lo shopping e il bellissimo Parco di Inokashira, il quartiere ospita anche il famoso Museo Ghibli.L’istituto viene condiviso con la limitrofa città di Mitaka 三鷹市. Conoscevo molto bene questa zona perché abitavo in una zona vicina (Higashi Koganei) a cavallo tra la fine anni degli anni ‘90 e il 2001. Ho sempre trovato in Kichijōji il giusto mix di mondanità e relax: condivide infatti con Shinjuku o Shibuya i mille locali, ma non arriva ai medesimi flussi caotici di persone.

 

Nerini del Buio al Museo Ghibli

Nerini del Buio al Museo Ghibli. (Foto di Vincenzo Maddaloni)

 

Parlando di musei, c’è da menzionare sicuramente il Fujiko F. Fujio Museum nella zona di Noborito. Incentrato maggiormente sul personaggio di Doraemon, a mio avviso è di gran lunga più bello del Museo Ghibli.

 

Il divertimento nei parchi Sanrio e Yomiuri Land

A pochi metri dalla stazione di Tama Center c’è invece il parco a tema della Sanrio, la famosa azienda di Hello Kitty e, non molto distante, il parco giochi Yomiuri Land, noto soprattutto in inverno per le sue spettacolari illuminazioni. È costituito da una zona adibita a parco dei divertimenti (un po’ Luna Park “vecchio stile”), con il pallone da colpire con il pugno, il fucile ad aria compressa per vincere il pupazzo e tanti punti ristoro. In autunno e inverno si arricchisce di una zona dove vengono allestite delle luminarie che offrono spettacoli dinamici molto particolari. Ci sono stato una sola volta appositamente per vedere le luci e i giochi d’acqua delle fontane e ne è valsa davvero la pena! In questo caso vi consiglio di arrivare nel tardo pomeriggio, magari mangiare in uno dei tanti chioschetti e godersi infine lo spettacolo.

Statua di Doraemon

Statua di Doraemon. (Foto di Vincenzo Maddaloni)

 

Tra escursioni nella natura e relax negli onsen

Se invece avete intenzione di immergervi completamente nella natura e dedicarvi a qualche escursione, vi consiglio assolutamente il Parco di Koganei e il bellissimo giardino botanico di Chōfu, il Jindai Shokubutsu Kōen.

Partendo dalla stazione ferroviaria Musashi Itsukaichi ci sono anche tantissimi sentieri da percorrere nel verde. Tra i tanti ve ne suggerisco alcuni: quello ai monti Hinode, Mitake e Takao; quello ai laghi Tomin no Mori e Okutama e quello al fiume Akigawa. Tutte queste escursioni si trovano in zone termali, che vi permetteranno di concludere le vostre passeggiate in un riposante onsen, la famosa stazione termale giapponese. Tra quelle che più apprezzo della zona c’è sicuramente il Seoto no Yu.

 

Vista del fiume Akigawa a Tōkyō

Vista del fiume Akigawa. (Foto di Vincenzo Maddaloni)

 

Un incontro inaspettato nella vasca di un onsen

Proprio in uno di questi onsen ho avuto un incontro particolare: mi trovavo più precisamente nel rotenburo, una vasca con sorgente all’aperto, nei dintorni del fiume Akigawa. Alcuni giapponesi all’improvviso hanno cominciato a guardarsi intorno e alzarsi abbastanza frettolosamente. Inizialmente non capivo cosa stesse succedendo, ma poi ho visto arrivare un signore anziano, un altro sulla quarantina e un ragazzino. Una famiglia certamente. Però, i mille tatuaggi colorati dei due adulti suggerivano il loro legame con l’organizzazione criminale giapponese yakuza. Io sono temerariamente rimasto nella vasca, continuando a godermi il meritato riposo dopo il lungo cammino mattutino.

I due adulti parlottavano tra loro, poi il più giovane mi chiese “Speak Japanese?” (senza il “Do you“). Alla mia risposta affermativa in giapponese, soddisfatti, mi hanno fatto altre domande per pura curiosità: che cosa facevo, dove lavoravo, da dove venivo, quasi fosse un interrogatorio! Dopo un po’ mi sono gentilmente congedato, mi sono sciacquato, asciugato i capelli, vestito e mi sono accomodato sulla poltrona della sala comune per aspettare mia moglie. Durante l’attesa, nel frattempo, anche i miei nuovi amici erano usciti. E dopo 5 minuti, il più giovane mi si è avvicinato, mi ha offerto una pinta di birra e mi ha salutato prima di andare via. Sicuramente quella è stata una giornata molto particolare, un incontro simile non sarebbe accaduto facilmente neppure nelle zone meno turistiche!

 

La prefettura di Saitama

Da Koganei proseguiamo più a nord dove troviamo la zona di Saitama, anch’essa ricca di onsen e parchi. Ci sono inoltre due importanti arene dove si svolgono concerti e manifestazioni: il Saitama Stadium 2002 ed il Saitama Super Arena.

Degna di nota nell’area è la città di Kawagoe 川越市 che, grazie alla presenza di negozi dal gusto antico lungo il distretto di Kurazukuri, viene chiamata anche “la piccola Edo”. Assolutamente da assaggiare sono i dolci tipici giapponesi, particolarmente buoni da quelle parti. Si trovano patate dolci, l’angolo delle caramelle, i daifuku e i mochi. Io personalmente ho amato molto i daifuku al tè verde ripieni di gelato, una vera delizia!

 

Le isole Ogasawara

Oltre alla terraferma, fanno parte della municipalità di Tōkyō anche gli arcipelaghi delle isole Izu 伊豆諸島 e Ogasawara 小笠原諸島. Queste ultime sono note anche come “Isole Bonin”, nome che deriva dall’antico nome Mujin, che significa “disabitate”. In totale conta oltre 30 isole subtropicali e tropicali, di cui solo 3 sono abitate tutto l’anno: Chichijima, Hahajima e Iōjima.

 

Il mare a Izu, Prefettura di Tōkyō

Il mare a Izu. (Foto di Vincenzo Maddaloni)

 

Parlando invece del gruppo di isole di Izu, la principale è Izu Ōshima, che è anche quella più grande e più vicina alla capitale. È una località molto bella, ricca di spiagge e di percorsi per fare trekking. Deve la sua attrazione principale alle stupende camelie rosse che fioriscono tra gennaio e marzo, e alla scalata del monte Mihara. Personalmente ci sono stato 2 volte, la prima per salire sul monte, la seconda per fare delle immersioni.

Ho trovato i giapponesi del posto davvero socievoli e qualcuno anche un po’ sopra le righe. La nostra guida subacquea, per esempio, che ha guidato tutto il tempo con il gomito, mentre con una mano fumava e con l’altra era al cellulare, senza indossare le cinture di sicurezza. Parlando con lui abbiamo scoperto che aveva passato alcuni anni a lavorare su dei pescherecci al largo del Portogallo per la pesca dei tonni. Insomma, se i giapponesi sono molto inquadrati e ligi nel rispettare le regole, lui era certamente una pecora nera!

 

Una Tōkyō segreta dove lasciare il cuore

So che per visitare tutti questi luoghi bisogna avere a disposizione davvero tanto tempo, ma è qui che ho incontrato il Giappone più autentico. Se avrete la fortuna di fermarvi a lungo a Tōkyō, sappiate che c’è un mondo da esplorare al di fuori dei quartieri più famosi. E decisamente ne vale la pena.

Sicuramente avrò dimenticato di citare mille altri luoghi e attrazioni: potrei scrivere per ore di tutto ciò che c’è al di fuori della Yamanote. Quello che mi sento di aggiungere è che le zone di cui vi ho parlato sono quelle nelle quali io e mia moglie ci siamo sentiti più “giapponesi”. Sono i posti in cui ho sicuramente lasciato i miei ricordi più belli e che vi consiglio con il cuore di visitare.

 

Fonti

Storia di Tōkyō

Sito Promozione area di Tama

Inokashira Park

Fujiko F. Fujio Museum

Sanrio Pureland

Yomiuri Land

 

Revisione a cura di Silvia C.

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/vincenzo-maddaloni/" target="_self">Vincenzo Maddaloni</a>

Autore: Vincenzo Maddaloni

Ex salary man di Tokyo, porto il Giappone con me da 30 anni. Appassionato di musica, hi-tech, fotografia e viaggi in generale. Ogni posto che ho visitato per lavoro o per turismo, mi ha dato una ricchezza enorme, mettendo ancor più in evidenza le bellezze e le contraddizioni del Giappone.

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