Il Giappone al Festival di Cannes 2021

da | 8 Luglio 2021 | News

È appena cominciata la 74° edizione del Festival di Cannes, e anche quest’anno il Giappone ne è un grande protagonista. Il Paese infatti vanta la presenza di opere importanti, come Belle di Mamoru Hosoda, il documentario Satoshi Kon: L’illusionniste di Alex Vincent Pascal, il film di Ryūsuke Hamaguchi, Drive my car (Doraibu mai kā ドライブ・マイ・カー) e Onoda – 10.000 nuits dans la jungle di Arthur Harari. Personalmente sono molto felice della presenza di queste opere, così varie e così uniche, che penso possano valorizzare al meglio il Giappone. Attraverso questi titoli, infatti, i loro creatori hanno fatto un vero e proprio viaggio tra passato e presente, così da donare una visione più ampia del Paese.

Il Festival di Cannes è sempre un grande evento, perché presenta importanti film in uscita durante l’anno e dona loro grande visibilità. Il rapporto tra Giappone e Cannes è da sempre molto solido, e negli anni le soddisfazioni per questo paese non sono mancate. Solo nel 2018, infatti, la pellicola del regista Hirokazu Kore’eda, Un affare di famiglia (Manbiki kazoku 万引き家族) si è aggiudicata la Palma d’Oro.

Al Festival di Cannes 2021 vengono presentati film giapponesi e film che, invece, lo rappresentano. Andiamo ad analizzare più nel dettaglio queste opere che meriteranno sicuramente la visione.

Belle di Mamoru Hosoda

Negli ultimi mesi si è parlato molto del nuovo film di Mamoru Hosoda, regista che conosciamo già per pellicole come Wolf Children, The Boy and The Beast, e il più recente Mirai. La sua ultima fatica si intitola Belle, che verrà presentato in anteprima mondiale nella categoria Cannes Premiere. Tuttavia questa non è la prima volta a Cannes per Hosoda, che aveva presentato Mirai (Mirai no Mirai 未来のミライ) nel 2018. Film, tra l’altro, che gli valse le nomination ai Golden Globes e agli Oscar nell’anno successivo.

La trama di Belle sembra essere, all’apparenza, complicata, ma basta darle un poco di attenzione in più per capire che parla del mondo attuale. In una storia a cavallo tra la vita reale e quella virtuale, attraverso la protagonista Suzu, Hosoda analizza le tendenze di oggi, la vita dei nuovi giovani e il loro rapporto con gli altri.

La prima del film d’animazione a Cannes è prevista per il 15 luglio, e il giorno successivo debutterà nei cinema giapponesi. Speriamo di poterlo vedere presto anche nei cinema italiani!

Belle di Mamoru Hosoda a Cannes 2021

La protagonista Suzu nel trailer ufficiale di Belle © Studio Chizu

Satoshi Kon: L’illusionniste di Alex Vincent Pascal

In questo documentario, Alex Vincent Pascal parla del visionario Satoshi Kon, regista giapponese dalle abilità straordinarie. Sono trascorsi dieci anni dalla sua prematura morte (aveva solo 46 anni) ma ancora oggi il regista continua ad influenzare artisti provenienti da tutto il mondo.

Kon è stato l’ideatore di opere magistrali come Paprika – Sognando un sogno (Papurika パプリカ) Perfect Blue (Pāfekuto burū パーフェクトブルー) , e Tōkyō Godfathers (Tōkyō goddofāzāzu 東京ゴッドファーザーズ), per citarne alcune tra le più note. Sono pellicole uniche nel loro genere, in grado di inquietare e allo stesso tempo divertire i loro spettatori. Non mancano l’utopia e la magia, elementi che lo rendono un vero e proprio illusionista del cinema.

Il documentario è un viaggio nella vita di Satoshi Kon, che ha dedicato interamente ai fumetti e all’animazione per adulti. L’artista continua infatti ad ispirare i suoi colleghi giapponesi ma non solo. Non a caso ne Satoshi Kon: L’illusionniste hanno partecipato personalità come Darren Aronofsky, Jeremy Clapin e Rodney Rothman, ma anche lo stesso Mamoru Hosoda, Junko Iwao, Mamoru Oshii e Masao Maruyama.

Drive my car di Ryūsuke Hamaguchi

Drive my car di Ryūsuke Hamaguchi è l’unico film nipponico ad essere in gara al festival francese, assieme a film come Annette di Leos Carax, Flag Day di Sean Penn, The French Dispatch di Wes Anderson e Tre Piani del regista italiano Nanni Moretti.
Il film è tratto dall’omonimo racconto di Haruki Murakami, che fa parte della raccolta Uomini senza donne. 

È la storia di Yusuke Kafuku, attore e regista di teatro che perde all’improvviso Oto, sua moglie. La scomparsa della persona per lui più importante lo penetra nel profondo, lasciandolo incapace di accettare e di comprendere. Dietro la morte della moglie c’è infatti un fitto mistero, che si ripresenterà due anni dopo, quando gli verrà offerto un lavoro di regia in un’altra città. Per quel lavoro al protagonista verrà assegnata un’autista, che si rivelerà essere fondamentale sia nella vita di Yusuke che per il mistero della morte di Oto.
Un dramma che indossa anche i panni di un giallo, ma che si rivela essere soprattutto una storia di perdita e di accettazione della morte.

Hamaguchi è stato il regista, tra le altre cose, di Happy Hour (Happī Awā ハッピーアワー) e del più recente Wheel of Fortune and Fantasy (Gūzen to Sōzō 偶然と想像) che gli è valso l’Orso d’argento alla Berlinale 2021. Pochi mesi dopo Berlino, il regista porta a Cannes un film che parla della fragilità dell’animo umano, che però riesce sempre a ritrovare la forza.

Drive my car di Ryusuke Hamaguchi a Cannes 2021

Una scena tratta dal trailer di Drive my car © Festival di Cannes

Onoda – 10.000 nuits dans la jungle di Arthur Harari

L’ultimo titolo dedicato al Giappone è Onoda – 10.000 nuits dans la jungle. Il titolo originale è in francese, la nazionalità del regista Arthur Harari, che ha deciso di dedicare il proprio lavoro a un personaggio giapponese particolare. Si tratta di una co-produzione franco-giapponese, e il film è interamente girato in Asia. Onoda ha aperto la categoria Un Certain Régard il 7 luglio.

Nell’opera di Harari viene raccontata la reale storia di Hirō Onoda, un soldato giapponese che durante la seconda guerra mondiale venne inviato nelle Filippine a combattere contro l’offensiva americana. Dopo la resa del Giappone, però, il valoroso soldato continuò a vivere nella giungla, dove vi restò per altri trent’anni. Si rese conto della fine della guerra dopo ben 10.000 giorni.

Una forte testimonianza storica, che riporta al difficile periodo della guerra e del post-guerra in Giappone. Il film Onoda viene descritto come “un’odissea interiore, una visione intima ma allo stesso tempo universale del mondo e della storia”.

 

Il Giappone si conferma forte e molto presente al Festival di Cannes del 2021, che quest’anno si tiene dal 6 al 17 luglio. Da appassionati di questo paese siamo entusiasti e curiosi di vederlo al centro di un festival che non manca mai di stupire.

 

Fonti:
Festival de Cannes
Anime News Network
The Asahi Shimbum

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/maria-tamburini/" target="_self">Maria Tamburini</a>

Autore: Maria Tamburini

Laureata in Lingue Occidentali, è da sempre appassionata di culture straniere, in particolare di quella giapponese. Amante di quella parte più pop del Giappone, che comprende manga e anime, è appassionata anche di arte e letteratura. Le piace molto scrivere, ecco perché, per completare le sue passioni, scrive news per Hanabi Temple.

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