Tokyo Ueno Station di Yū Miri vince premio statunitense

da | 16 Dicembre 2020 | News

È Tokyo Ueno Station di Yū Miri ad aver vinto, quest’anno, il primo premio ai National Book Awards for Translated Literature che si tiene ogni anno negli Stati Uniti. Tradotto di recente in lingua inglese da Morgan Giles, il romanzo di Yū ha avuto un grande successo in America. La sua vittoria arriva in un momento di certo importante per la letteratura giapponese. Nell’ultimo decennio, è cambiata molto la prospettiva con cui viene vista la donna all’interno della società, e cos’è stato anche sul piano letterario. Sono state tante, infatti, le scrittrici nipponiche ad aver ricevuto dei riconoscimenti, in patria come all’estero.

Una libreria colma di libri

Una libreria colma di libri (Wikimedia)

Yū Miri e Tokyo Ueno Station

Classe 1968, Yū Miri è cittadina sudcoreana, ma è nata e cresciuta in Giappone. In lingua giapponese, Yū è definita come zainichi, che significa “residente giapponese”, in riferimento ai cittadini coreani. Ancora oggi, come tante altre minoranze presenti in Giappone, gli zainichi vengono discriminati e penalizzati. Il tema delle discriminazioni nei confronti dei coreani residenti in Giappone è caro all’autrice, che ne ha subito molto l’influenza a livello letterario.

È del 1994 il suo primo libro, dove Yū Miri cita esperienze di vita in cui è stata vittima di razzismo. Ishi ni Oyogu Sakana (“Il pesce che nuota nella pietra”) è il titolo, che è stato tutt’altro che fortunato, poichè i suoi racconti autobiografici le hanno causato problemi legali che hanno ritardato l’uscita del libro. Questo, comunque, non ha fermato l’autrice, che in seguito ha prodotto opere come Scene di famiglia, Il paese dei suicidi e Oro rapace, con cui vinse il premio Akutagawa nel 1998.

Il libro vincitore del premio statunitense è stato pubblicato in Giappone nel 2014. Tokyo Ueno Station (JR Ueno-Eki Koen-guchi JR 上野駅公園口) racconta la storia di un uomo che lascia la famiglia per lavorare a Tokyo come operaio in occasione delle Olimpiadi del 1964. Il romanzo si svolge in un vasto arco temporale: dal 1933 fino ai giorni nostri, con i Giochi Olimpici del 2020 alle porte. Il protagonista e narratore racconta di come la società l’abbia inglobato e portato spesso verso la direzione sbagliata, ma anche di come i momenti di luce l’abbiano salvato. Oltre a portare una forte testimonianza storica, Tokyo Ueno Station si rivela un romanzo sociale, che analizza la realtà del dopoguerra e di come sia mutata nel tempo.

Una nuova letteratura femminile giapponese

Con la sua vittoria, Tokyo Ueno Station segue la scia dei numerosi premi vinti da altre autrici giapponesi. Tra queste, si sono distinte certamente Mieko Kawakami e Sayaka Murata: la prima ha vinto il premio Akutagawa nel 2007 con Seni e uova (Chichi to Ran 乳と卵), oltre al premio Tanizaki nel 2013 per Ai no yume to ka 愛の夢とか (Dreams of Love) e il premio Murasaki Shikibu per Hevun ヘヴン (Heaven). La seconda autrice ha raggiunto una grande popolarità nel 2016 con Konbini ningen コンビニ人間, (La ragazza del convenience store), che le è valso il prestigioso Akutagawa. In precedenza si era inoltre guadagnata il premio Gunzo con Jyunyū 授乳 (Breastfeeding) e altri riconoscimenti.

Kawakami, Murata e la stessa Yū hanno portato nella letteratura giapponese una femminilità innovativa, diversa rispetto a quella a cui era abituato il pubblico nipponico. Con Seni e uova, Kawakami racconta la vita travagliata di tre donne, che combattono la società maschilista scavalcandola e reagendo ad ogni ingiustizia. Come ha spiegato l’autrice stessa in un’intervista, in questo romanzo “c’è la forza di saper piangere e ridere allo stesso tempo”, una forza che appartiene alle donne.
Nel romanzo di Murata, Konbini ningen, la protagonista è una commessa di un convenience store che, ormai adulta, si rifiuta di diventare quello che vuole la sua famiglia. Il suo è un rifiuto involontario, e probabilmente la novità sta proprio nell’ingenuità con cui la ragazza si impone sulle convenzioni sociali.

Seni e uova e La ragazza del convenience store sono solo degli esempi della svolta sociale che ha preso la letteratura femminile, e Yū Miri segue la stessa traiettoria delle sue colleghe, quella della denuncia sociale.

Un fenomeno letterario, ma anche sociale

Yū Miri, assieme alle colleghe citate ma anche ad altri nomi considerevoli, come Hitomi Kanehara, Yōko Ogawa, Yōko Tawada, e come la celeberrima Banana Yoshimoto hanno avuto un ruolo fondamentale nella nascita di una letteratura nuova. Il loro modo di scrivere si ispira alla vita, quella pura. Sono opere realiste, in cui, però, non manca mai un elemento onirico, assurdo e inverosimile. Non stupisce il successo che queste scrittrici hanno avuto in Giappone, dov’è grande il desiderio di cambiare e rinnovarsi.
Anche nei paesi esteri, soprattutto in seguito al “boom” che ha avuto la letteratura giapponese, i romanzi citati hanno raggiunto una grande popolarità. Alcuni sono diventati dei veri e propri bestseller, come, appunto La ragazza del convenience store e Seni e uova. Questo lo si deve sicuramente al crescente interesse verso il Giappone e la sua cultura.

La vittoria di Yū Miri mostra come siano sempre più apprezzate le autrici come lei, capaci di mettersi in gioco seguendo le proprie idee. Le conseguenze di questo atteggiamento, però, sono state e sono ancora tante. Nella società giapponese, infatti, continua a dominare il patriarcato, e le critiche negative a questo tipo di letteratura sono ancora troppe. Dall’altra parte, però, c’è chi sostiene queste autrici, che oltre a donarci delle opere d’arte, sostengono un’importante lotta politica e sociale.

Fonti:
The Japan Times
Wikipedia
Il Libraio
Wikipedia

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/maria-tamburini/" target="_self">Maria Tamburini</a>

Autore: Maria Tamburini

Laureata in Lingue Occidentali, è da sempre appassionata di culture straniere, in particolare di quella giapponese. Amante di quella parte più pop del Giappone, che comprende manga e anime, è appassionata anche di arte e letteratura. Le piace molto scrivere, ecco perché, per completare le sue passioni, scrive news per Hanabi Temple.

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