Un diario inedito di Raichō Hiratsuka verrà esposto nel museo a lei dedicato

da | 28 Aprile 2021 | News

Un diario inedito della femminista e scrittrice Raichō Hiratsuka è esposto nel museo della sua casa a Ueda da sabato 24 aprile. Nel diario la scrittrice affronta tematiche come l’inclusione della donna in importanti questioni, tra cui la pace. L’autrice scrisse queste pagine nel dopoguerra, infatti, quando il Giappone era ancora fortemente provato dal conflitto.
Hiratsuka è stata pioniera del femminismo giapponese e per questo figura centrale del primo Novecento nel suo paese. All’anagrafe Haru Hiratsuka, la scrittrice decise di utilizzare il nome d’arte Raichō, che significa uccello di tuono.

La fondazione di Seitō

Haru Raichō Hiratsuka fondò nel 1911 la prima rivista letteraria giapponese gestita da sole donne, chiamata Seitō 青鞜社, che significa Calze blu. Il nome di questo gruppo deriva dalla Blue Stocking Society, circolo femminile nato nel Settecento in Inghilterra, dove si svolgevano dei veri e propri salotti intellettuali i cui ospiti erano sia donne che uomini. Il circolo prese questo nome da un episodio in cui un noto traduttore dell’epoca si presentò a un incontro della Society con le calze blu, utilizzate normalmente ad eventi più informali. Le calze indossate dagli uomini in occasioni più galanti erano infatti di color nero, e l’uomo in questione si fece subito notare. La denominazione di questo gruppo andava quindi a sottolineare l’informalità che caratterizzava gli incontri della Blue Stocking Society. Informalità e libertà di pensiero e parola, perché le donne potevano discutere di qualsiasi tematica.

Assieme alle sue compagne, Hiratsuka decise così di ispirarsi alle donne di quell’epoca e di creare Seitō, una rivista con un approccio zen. Per Hiratsuka e le sue colleghe difatti l’emancipazione della donna doveva partire dalla meditazione, che ella stessa praticava. Fu, quindi, l’inizio di un qualcosa di nuovo per le donne giapponesi, che si preparavano a riprendersi il loro vero io. La rivista venne pubblicata, infatti, con le seguenti parole che fanno riferimento alla dea del Sole Amaterasu 天照大御神:

“In principio, la donna era il sole.” 

 

Raichō Hiratsuka

Ritratto di Raichō Hiratsuka, dal libro “Watakushi no Aruita Michi (1955)

Il diario inedito di Raichō Hiratsuka

Nel diario inedito che dalla scorsa settimana è in mostra nella casa museo di Raichō Hiratsuka si parla di libertà di pensiero verso tematiche fondamentali, quali la pace. L’autrice infatti, scrisse questo diario tra il 1948 e il 1950: la guerra era già finita ma il Giappone era sotto il protettorato delle forze alleate statunitensi. Hiratsuka pose l’attenzione sull’importanza di includere le donne nelle decisioni riguardanti la guerra e di quanto fosse essenziale il loro volere.

Quello che la scrittrice annotò più di cinquanta anni fa nel suo diario è una lotta ancora tristemente attuale. La possibilità decisionale delle donne in Giappone rimane ancor oggi limitata, con posizioni di potere occupate principalmente da uomini e (laddove siano occupate da donne) discriminazioni in continuo aumento. Basti pensare a Shiori Itō, violentata dal suo stesso datore di lavoro e che oggi, nonostante abbia vinto la causa, fatica a trovare comprensione da parte dei suoi concittadini. O pensiamo alle recenti dichiarazioni dell’ormai ex presidente del Comitato Organizzatore di Olimpiadi e Paralimpiadi, Yoshiro Mori: “Le donne parlano troppo”, così disse riferendosi alla possibilità di aumentare la loro presenza all’interno del comitato.
E questi sono solo alcuni esempi di situazioni in cui la donna viene costantemente denigrata in Giappone.

Le parole scritte da Hiratsuka servono oggi più che mai, perché propongono delle riflessioni ancora estremamente valide. Parole che possono accompagnare le donne giapponesi nelle loro attuali battaglie.

 

Fonti:
Kyodo News
Wikipedia
Wikipedia (2)

Autore: <a href="https://hanabitemple.it/author/maria-tamburini/" target="_self">Maria Tamburini</a>

Autore: Maria Tamburini

Laureata in Lingue Occidentali, è da sempre appassionata di culture straniere, in particolare di quella giapponese. Amante di quella parte più pop del Giappone, che comprende manga e anime, è appassionata anche di arte e letteratura. Le piace molto scrivere, ecco perché, per completare le sue passioni, scrive news per Hanabi Temple.

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